FORMARE I FORMATORI. Intervista a Marcella Campi

Formazione formatori, ce ne parli sinteticamente?

Come premessenso sia utile distinguere tra chi ha un ruolo di “formatore” dedicato all'interno dell'azienda e quindi ha come “cappello” quello del servizio formazione, da chi (è questo è sempre più frequentemente il tipo di ruolo con il quale lavoriamo) si occupa di trasferire competenze e conoscenze occupandosi di altro come attività primaria. In quest’ultimo caso si tratta di persone che ricoprono ruoli specifici in azienda ma svolgono, contemporaneamente, anche il ruolo di “facilitatori di apprendimento” soprattutto per i propri colleghi alla pari. In tutte le organizzazioni è ricorrente la presenza di queste figure che devono trasferire conoscenze, competenze e/o abilità ai propri colleghi senza però, spesso, essere formati a loro volta su come svolgere al meglio questo ruolo.

Train the Instructor o Instructor Lab: di cosa si tratta

Per questo tipo di risorse, progettiamo ed eroghiamo da molti anni dei percorsi di potenziamento chiamati Train the Instructor o Instructor Lab. Lavoriamo insieme a queste persone partendo innanzitutto dai presupposti fondamentali del processo formativo e dell’apprendimento degli adulti, condividendo teorie, modelli e strumenti utili.

Procediamo poi ad un allenamento pratico rispetto ai percorsi formativi che devono gestire, sia rivedendo insieme in ottica creativa e migliorativa la progettazione, che simulando la parte di erogazione, con focus sulla comunicazione d’aula (sia essa in presenza che in digitale). L’obiettivo è di essere efficaci, ovvero produrre un intervento formativo che sia piacevole e che produca risultati.

In questo momento storico di grande innovazione tecnologica e cambiamenti socio-culturali: cosa cambia?

In questo momento storico di grande innovazione tecnologica e cambiamenti socio-culturali, è inoltre essenziale ragionare sul modo migliore per trasferire quella particolare conoscenza o abilità, esplorando metodologie innovative ed efficaci e ricordandoci della trasformazione sui tempi di attenzione e sulla necessità di velocizzare i messaggi.

Quali sono le possibilità per comprendere la resa di un percorso formativo?

Questa è la domanda guida che invitiamo i partecipanti ai nostri Lab a considerare fin dall’inizio per comprendere i cambiamenti concreti attesi e desiderati. Definire in che modo potremo valutare se un intervento è stato efficace è una delle componenti primarie da considerare.

Una volta definiti, la formazione avrà lo scopo di impattare su questi, progettando vari e diversificati momenti di monitoraggio e verifica.

Per misurare l’apprendimento ci si può servire di diversi indicatori, che variano a seconda dell’obiettivo didattico e che possono essere sviluppati su diversi livelli: dalla reazione ed il gradimento, all’acquisizione di conoscenze o competenze, alla modifica di un comportamento sino all’eventuale calcolo del ritorno economico.

Il nostro entusiasmo nel seguire questi percorsi è quello di poter condividere le esperienze del mondo della formazione con profili che hanno esperienze diverse e che escono arricchiti da competenze che gli permettono di svolgere questa attività con sicurezza e percezione di reale utilità. Per concludere mi affido fiduciosa ad una citazione del grande Peter Senge: "Nel lungo termine le performance migliori dipendono da una formazione migliore".

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Paul Watzlawick: non si può non comunicare
 
Paul Watzlawick (1921-2007) è stato uno psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, eminente esponente della statunitense Scuola di Palo Alto, nonché seguace del costruttivismo, derivante dal pensiero relativista del costruttivismo filosofico. Inizialmente di formazione psicoanalitica junghiana, successivamente fu tra i fondatori dell'approccio sistemico. Conseguì anche una laurea in Lingue e letterature straniere all'Università "Ca' Foscari" di Venezia; la passione per il pensiero orientale (in particolare per la filosofia Zen) è evidente nella sua letteratura dove fece ricorso a kōan e/o a concetti filosofici buddhisti per meglio spiegare alcuni passaggi delle sue teorizzazioni. Dopo il suo trasferimento negli USA, è stata una delle più attive personalità della Scuola di Palo Alto che ha rivoluzionato il modo di pensare la comunicazione umana. Il lavoro di Watzlawick si è concentrato sulla comprensione dei modelli di comunicazione e sulla loro influenza sulla vita delle persone. In particolare, ha sviluppato il concetto di "principio della comunicazione" secondo cui ogni comportamento ha una funzione comunicativa, anche se non è inteso come tale. Questo ha portato alla creazione di modelli di comunicazione più efficaci e ha contribuito a migliorare la comprensione dei processi di comunicazione in molte aree, dalla terapia di co
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ppia alla comunicazione aziendale. Un altro dei contributi di Watzlawick alla psicologia è stato il suo lavoro sulla teoria dei sistemi. Ha sostenuto che i sistemi umani (come le famiglie, le organizzazioni e le società) sono basati su modelli di comunicazione e che il loro funzionamento è influenzato dalle regole e dai modelli che li governano. Questo ha portato a una nuova comprensione della dinamica delle relazioni e dei sistemi umani, aprendo la strada a una maggiore efficacia nella risoluzione dei problemi e nel miglioramento delle relazioni.

Infine, Watzlawick ha anche svolto un ruolo importante nella divulgazione delle teorie della comunicazione e della terapia breve in tutto il mondo. Ha scritto numerosi libri, tra cui "Pragmatica della comunicazione umana" (con Janet Beavin e Don Jackson), "La realtà dell'illusione", "Come creare il cambiamento" e "Terapia breve strategica", co-autore con Giorgio Nardone. Questi testi sono diventati dei classici nella letteratura psicologica e della comunicazione e hanno influenzato generazioni di professionisti.


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Michael Jordan e Kobe Bryant: l'importanza del coach

Se prendiamo in considerazione il talento nel basket, e, come esempio, analizziamo il percorso solo di Michael Jordan e Kobe Bryant, i numeri parlano da soli: Michael ha vinto 6 titoli Nba in 19 stagioni, Kobe, invece, ne ha vinti 5, anche lui in 19 stagioni. Viene facile osservare che ambedue i talenti hanno avuto il medesimo allenatore e questo fatto ci fa porre delle domande.

Michael Jordan e Kobe Bryant sono stati senz’altro dei talenti straordinari ma hanno avuto bisogno del loro allenatore Phil Jackson per poter performare e vincere ai massimi livelli. Senza di lui, è possibile (ma non si ha a disposizione alcuna prova sul contrario) che non sarebbero diventati gli atleti che noi tutti conosciamo. Questo ci suggerisce che il talento non è solo un costrutto individuale, ma dipende anche dal contesto sociale e sistemico. È interessante notare che le ricerche sull'assessment center suggeriscono che solo il 65% delle competenze di successo possono essere predette, il che indica l'importanza del ruolo della persona che ci forma e ci segue e l’impatto che può avere il suo intervento.


Kevin Kelly 68 consigli
 Kevin Kelly: un altro gigante del pensiero moderno
 
Kevin Kelly è un autore, saggista e pensatore americano nato nel 1952. Ha contribuito in modo significativo alla comprensione della tecnologia e del suo impatto sulla società, alla creazione della neo-cultura della rete e a porre domande sul suo sviluppo etico. Kelly ha iniziato la sua carriera come scrittore e in seguito è diventato il direttore esecutivo e fondatore della rivista Wired. È noto soprattutto per le sue opere riguardanti la tecnologia e l'impatto che essa ha sulla società umana.
Nel corso della sua carriera, Kelly ha scritto diversi libri, tra cui “Out of control”, "What Technology Wants" e "The Inevitable",
Entrando più in profondità, nel libro "The Inevitable", l'autore identifica le 12 forze tecnologiche che ritiene siano inevitabili e stanno plasmando il nostro futuro.
Ecco l'elenco:
  
1. La divulgazione: la tendenza dei dati e delle informazioni a diventare sempre più trasparenti e accessibili.
2. L'accesso: la tendenza a rendere le cose sempre più disponibili per tutti, in ogni luogo e in ogni momento.
3. La condivisione: la tendenza a condividere e collaborare attraverso piattaforme digitali e sociali.
4. La filtrazione: la tendenza a personalizzare e filtrare l'informazione in base alle nostre esigenze e interessi.
5. La rifabbricazione
la tendenza a creare e produrre beni su scala ridotta e personalizzata attraverso la tecnologia.
6. La cognizione: la tendenza all'intelligenza artificiale e alla personalizzazione dell'esperienza utente.
7. La realtà virtuale: la tendenza a immergersi in ambienti virtuali sempre più realistici e interattivi.
8. La fluidezza: la tendenza alla flessibilità e all'adattabilità in un mondo in continua evoluzione.
9. La convergenza: la tendenza all'integrazione tra tecnologie, dispositivi e piattaforme.
10. La schermizzazione: la tendenza all'interazione con il mondo digitale attraverso schermi.
11. La forza dei "grandi numeri": la tendenza al potenziamento delle tecnologie attraverso l'uso di grandi quantità di dati.
12. L'assimilazione: la tendenza alla naturale incorporazione della tecnologia nella nostra vita quotidiana.

In sintesi, Kevin Kelly è un pensatore innovativo che crede nella potenza della tecnologia per portare miglioramenti alla società umana. La sua visione ottimista del futuro lo ha reso un leader di pensiero nella comunità tecnologica e una fonte di ispirazione per molti.

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Richard Normann e il suo pensiero presente nel libro "Management della formazione"

All’interno del libro “Management della formazione” editore FrancoAngeli, l’economista e accademico Richard Normann perora la sua teoria sulla gestione dei servizi, caratterizzata da un’approccio più flessibile basato sulla co-creazione del valore, naturalmente coinvolgendo il cliente. sempre di Normann, anche il concetto di valore totale è presente nel libro sopracitato. Il management della formazione è una delle aree più importanti per il successo della training aziendale. Nel testo sono sintetizzate le migliori prassi della formazione aziendale e gli strumenti più idonei a realizzarla. Il libro è arricchito da un’ampia presentazione di successi nell’ambito della formazione alla vendita, customer care, salute e sicurezza dei lavoratori, creatività e problem solving.

Approfondisci: https://formazione.academy/

Acquista il testo Management della Formazione: https://www.francoangeli.it/Libro/Management-della-formazione?Id=23168

 


1678274434940Il PNRR consentirà al 28% delle imprese familiari di investire per la prima volta nella formazione

Il 28% delle imprese familiari si servirà del PNRR per investire per la prima volta nella formazione delle proprie risorse umano entro il 2024. Ecco come verranno spese queste risorse per rafforzare le competenze nelle proprie aziende:
• L’85% punterà su programmi di upskilling
• Il 74% investirà in attività di reskilling
Combinare l’investimento in formazione con le transizioni green e digitale aiuta la ripresa. Il 18% delle imprese familiari recupererà i livelli produttivi pre-Covid quest’anno. Ma la quota sale al 45% quando la family business community punta ad investire in formazione manageriale e digitale. Ecco qualche dato emerso da un’indagine realizzata sulle politiche formative nelle imprese familiari dal Centro Studi Taglicarne.
 
 
 
 
 
 
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Creattività sostiene il Progetto "HELP3 OdV"

HELP3 OdV nasce dal valore universale del diritto alla salute di tutti, con l’idea principale di trasferire competenze e conoscenze specialistiche a personale medico-infermieristico dei Paesi in via di sviluppo, in modo d’assistere e curare autonomamente negli ospedali d’origine i bambini affetti da malattie ematologiche e oncologiche. Il Progetto “EmoAzione in Tanzanìa” intende aiutare la realizzazione di questo sogno. Il nome stesso rende chiara la mission: guarire le malattie del sangue (EMO) agendo subito (AZIONE). Lunedì 16 gennaio 2023 una prima squadra di medici e infermieri è partito alla volta della Capitale della Tanzania per da re il via alle operazioni di attivazione del Centro di ematologia pediatrica e trapianto di midollo osseo.

Grazie a questa missione, dopo anni di formazione assicurata a medici e infermieri tanzaniani, sono iniziate, per la prima volta in Tanzania, le attività di trapianto di midollo osseo. Come possiamo immaginare c’è sempre bisogno di sostegno e sponsorizzazioni, a tal proposito il 3 marzo 2023 avrà luogo un concerto gospel a Milano con lo scopo di raccogliere fondi. A seguito della donazione sarà riconosciuta evidenza e visibilità nei nostri canali di comunicazione istituzionale e con eventuale materiale da distribuire all’evento. Creattività Srl è felice di dare il proprio sostegno a questa importante iniziativa.


Lazlo Barabasi teoria delle reti

La scienza delle reti di Laszlo Barabasi
 
Barabási ci racconta come le reti emergono, che aspetto hanno e in che modo evolvono, e con questo la forza e la vulnerabilità stessa della rete. 
Creattività era presente l’8 febbraio alla performance di apertura “The Art of Connection” presso MEET Centro di Cultura Digital. Per la prima volta in Italia viene presentato tutto il corpus delle opere realizzate al BarabásiLab. Un percorso espositivo al cui centro c’è la capacità di Barabási di unire in una sintesi creativa intuizione scientifica e visionarietà: immagini fisse, schizzi, rappresentazioni grafiche, artistiche, sculture derivate dei dati raccolti in rete negli ultimi 30 anni di attività.
E’ stato proprio Barabasi che è riuscito a, in epoca recente, decifrare questa complessa architettura di relazioni e le connessioni con l’economia, la scienza e la vita, sia fisica sia digitale. Noto fisico, informatico e ricercatore, pioniere della scienza delle reti, László con la sua ricerca ha scoperto e reso visibile l’ordine nascosto dietro i sistemi complessi di dati.  

Walter Giorgio ScottW

W.G. Scott (Firenze 1930-Milano 2023), economista e sociologo, uno dei precursore della disciplina del marketing in ambito accademico, è stato a lungo professore alla Facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Milano, dove iniziò nell'anno accademico 1961/1962 come assistente volontario. Scott si laureò in economia all'Università di Genova nel 1955 per iniziare subito la carriera come assistente manager a La Rinascente di Milano (1956-1961) e poi manager alla Bassetti (1961-1965). Dal 1976 fu professore di marketing alla Cattolica, primo titolare di questa cattedra. Ha insegnato anche all'Università Bocconi. Scott ha introdotto in Italia il pensiero dell'economista statunitense Philip Kotler, considerato uno dei pionieri del marketing sociale, integrandolo con la sua profonda conoscenza del mercato italiano e delle sue specificità. Ecco, in sintesi, la sua visione del marketing, nei suoi tratti fondamentali: marketing come cultura, come strategia, come funzione operativa. In tale prospettiva, lo sviluppo della disciplina del marketing diviene una sfida quanto mai stimolante per gli studiosi impegnati a rivedere costantemente i paradigmi esistenti e a costituirne di nuovi. Tra i libri di Scott figurano «Manuale del Marketing» con Luigi Guatri (Editrice Isedi, 1972) «Marketing in evoluzione» (Vita e pensiero, 1988) e «Marketing e Competizione» (Vita e Pensiero, 1997), «Markethink» (Amazon, 2014) con Massimo Soriani Bellavista e Christel Nussbaumer. Con la prefazione di Philip Kotler ed Edward de Bono. È stato membro dell'American Marketing Association, dell'International Business Academy e dell'European Academy Marketing. E' mancato agli inizi del 2023. L'Associazione Italiana Sviluppo Marketing lo ha insignito nel 2001 del Premio Guglielmo Tagliacarne, riconoscimento conferito dall’Associazione a Persone e ad Organizzazioni che si sono particolarmente distinte nello sviluppo, nella diffusione e nella applicazione della Cultura e delle Tecniche di Marketing.

 

Con AINEM il Neuromarketing entra nel MetaversoAINEM METAVERSO E NEURO

Creattività è stata felice nelle settimane scorse di ospitare i lavori di AINEM relativi alla Neuroweek e focalizzati sul Neuroverse. Il neuromarketing incontra il Metaverso con 15 partecipanti appartenenti all'Associazione. La modalità è stata phygital (in parte con presenza fisica e in parte in call conference con vari collegamenti da tutta Italia). Questa ricerca che vede il Neuromarketing coniugato col Metaverso, è l’inizio di un lungo percorso. Essere persona fisica oppure incarnarsi in un avatar nel Metaverso: sotto la lente d’ingrandimento degli strumenti del Neutomarketing si è parlato quindi di esperienze immersive, visori e di tutto ciò che ha a che fare con la percezione del proprio corpo all’interno di un multiverso (embodiment). La Neuroweek e la Neuromarathon 2022 con una serie di incontri svolti con esperti del settore provenienti da tutto il mondo, ha celebrato il ventennale del termine Neuromarketing che venne coniato nell’ottobre del 2002 da A. Smidts, professore di Marketing Research alla Rotterdam School of Management. 

 

 


Su 360 digital un articolo sulla Digital Marketing Trasformation: minus e plus 

Massimo Soriani Bellavista (Co-founder e AD di Creattività) e Chiara Pellegatti (Change Management & Organization Design Analyst) hanno recentementepubblicato un articolo su Digital4Executive, una testata parte del Gruppo Digital360. Il tema centrale, ormai da tempo un po’ sulla bocca di tutti, è la Digital Trasformation. Ma cosa intendiamo davvero con questo termine? E perché è così facile per molte aziende fallire in questa trasformazione?

 

 

 

 

L’articolo in questione ha cercato di dare una risposta a queste domande. 

Indice degli argomenti.

  • Digital Marketing Transformation: una definizione
  • Perché le trasformazioni digitali falliscono?
  • Gli ingredienti per guidare una Digital Marketing Transformation
    • T di Tecnologia
    • P di Persone: le 5 C
  • Digital Marketing Transformation, il modello di Kubler-Ross
    • P di Processi
    • Seconda P di Performance
  • Conclusioni

La trasformazione digitale è un fenomeno complesso, che può essere compreso solo integrando molteplici approcci in chiave sistemica. Il cambiamento coinvolge tutti gli ambiti aziendali e il marketing non fa certo eccezione. Con al centro gli errori più comuni nel processo di trasformazione; come ogni trasformazione, c’è bisogno di tempo, volontà ma anche consapevolezza. È fondamentale imparare ad “abitare il digitale”, perché questa Digital Trasformation abbraccia tutti gli aspetti della nostra azienda, non solo la parte tecnologica. 

Leggere articolo: https://www.digital4.biz/marketing/digital-marketing-transformation-come-realizzarla-in-modo-efficace/ 

Se ti interessa puoi leggere anche l’intervista: “Massimo Soriani Bellavista e la Digital learning trasformation“ che approfondisce il tema dell’incontro tra la tecnologia (T) e le persone, processi e performance (P al cubo).

Clicca qui: https://www.paroledimanagement.it/massimo-soriani-bellavista-e-la-digital-learning-trasformation/


Le 7 migliori strategie per far fallire una digital HR learning transformation

1. strategie digital hr learning digital transformation Soriani Bellavista72«Formare e Formarsi», organizzato dalla rivista Persone&Conoscenze, è al suo ottavo anno di vita, è stato un convegno che si è sviluppato in un momento particolare, così carico di variabili riguardo l’area Human Resources: gli interventi dei relatori hanno disegnato molto bene questo momento per certi versi (speriamo) irripetibile. 

Massimo Soriani Bellavista, durante il Convegno, ha approfondito il tema “Le 7 migliori strategie per far fallire una digital hr-learning transformation” e spiega: “Si parla oramai sempre più di digital transformation e di Hr-Development transformation, la pandemia Covid ha solo accelerato un trend inarrestabile che era già in corso. Ci troviamo in una grandissima opportunità grazie alla quantità di finanziamenti che sono stati approvati (sia dai fondi interprofessionali, sia dall’Unione Europea, sia dall’PNNR e, per finire, dal fondo nuove competenze). Ma la realtà è che tutte queste opportunità potrebbero diventare un boomerang se si commetteranno in azienda i 7 errori capitali che più del 90 % delle aziende nel mondo ha fatto o stanno facendo”.

Trovate l'intervento completo a questo link: https://youtu.be/W0fztNWY96w


Semplicità di Edward de Bono: un libro di 24 anni fa con al centro il tema della complessità

A. Semplicita Edward de BonoSono passati pochi mesi dal giorno in cui Edward è mancato (giugno 2021) ed è difficile dimenticare la sua grandezza (oltre 60 i libri scritti) che ha saputo declinare su più versanti. Le aree di pensiero da lui esplorate sono state veramente tante e voglio ricordarne una in particolare: "Semplicità" (con un libro tradotto in più lingue), per il quale Massimo Soriani Bellavista ha scritto la prefazione nella edizione italiana.

Ebbene era il 1998 e Edward comprese già molto chiaramente come il progresso avrebbe vertiginosamente aumentato la “complessità” del nostro mondo, a tutti i livelli: culturale, scientifico, tecnologico, sociale. La complessità ovviamente è un fenomeno naturale. Vale a dire, anche quando qualcosa inizia con un processo semplice, nel tempo diventa più complesso. E, ovviamente, la nostra necessità di semplificazione aumenta prevedibilmente. I comportamenti e i processi improduttivi e l'aumento delle complicazioni – insieme allo stress - diventano la norma. Purtroppo, c'è anche un effetto diretto sul ROI attraverso una diminuzione dell'efficienza, così come una diminuzione dell'efficacia, in generale.

Il primo suggerimento che Edward offre nel libro è questo: “Tutti i paesi dovrebbero creare un Istituto nazionale per la semplicità”. E sappiamo bene quanta strada abbia fatto in molti stati del mondo questa intuizione. Dunque, consapevoli di quanto il progresso abbia aumentato vertiginosamente la "complessità" del nostro mondo a tutti i livelli, si rende necessario semplificare, per prima cosa, il nostro modo di pensare: ecco da dove partire, parola di Edward de Bono.


Adesione a AISM di Creattività

Creattivita associazione italiana Marketing

L’adesione 2021/2022 di Creattività all’Associazione Italiana Sviluppo Marketing AISM che, per prima in Italia, dal 1954, si è impegnata per lo sviluppo della cultura e della professionalità del marketing, ha un significato ben preciso: nel momento in cui la quota richiesta di “CreAttività” per il rilancio del Paese è sempre più alta, una serie di iniziative vedrà legati Creattività e l’Associazione. Il fulcro di queste iniziative - sul fronte della creatività applicata al Marketing - sarà Markethink (il libro si avvale delle prefazioni di personaggi illustri quali Philip Kotler ed Edward de Bono) ed il suo grande potenziale di sviluppo. Il programma “Markethink” ha come punto di riferimento il focus del libro, cioè “In che modo i migliori talenti, imprenditori e marketing managers come Steve Jobs e Nicolas Hayek hanno creato nuovi mercati”. Scritto da Massimo Soriani Bellavista con la collaborazione di Christel Nussbaumer e Walter Giorgio Scott, figura storica del Marketing in Italia.

L’Associazione Italiana Sviluppo Marketing, nel tempo, è divenuta il punto di riferimento per manager, imprenditori, docenti universitari, professionisti, partendo dalla mitica figura del suo fondatore, Guglielmo Tagliacarne: è considerato l’iniziatore del mondo delle ricerche di mercato nell’Italia del dopo guerra.E’ stato alla direzione dell'Unione Italiana delle Camere di Commercio e della Camera di Commercio di Milano, contemporaneamente agli studi di mercato e alla pubblicazione di numerosi testi; come docente universitario ha insegnato statistica, demografia e tecnica delle ricerche di mercato presso università italiane (Milano, Pavia, Roma, Macerata, Pisa, Parma) ed estere (Caracas e Lima). Nel 1955 collaborò con nella creazione della Scuola di perfezionamento in economia aziendale per la formazione dei quadri direttivi di azienda, che successivamente si sarebbe trasformata in SDA Bocconi School of Management. Diresse i periodici: Sintesi economica, Studi di Mercato e Calcolo annuale del reddito per provincie e regioni.


ProjectMind e la ProjectMind Academy

PROJECTMIND progect Management CreattivitaProjectMind™ è frutto dell’esperienza di 25 anni nel campo del “project management” da parte di Massimo Soriani Bellavista e Roberto Pozza. I contributi più significativi a cui ci si è ispirati vengono dal settore delle neuroscienze, dagli studi sulle “brain dominance” e dall’evoluzione del “pensiero laterale” di E. de Bono.

ProjectMind. I punti fondamentali

Qui di seguito potete trovare i punti fondamentali del “project management” all’interno dello sviluppo di ProjectMind™.

  • Breve introduzione: dall'insuccesso al successo-in;
  • Mancanza di una struttura di governance;
  • Indeterminatezza degli obiettivi da raggiungere;
  • Risorse inadeguate;
  • Scarsa o incompleta definizione dei requisiti;
  • La WBS e i deliverables definiti in modo non accurato;
  • Stime inaccurate;
  • Rischi non valutati con attenzione;
  • Scarsa attenzione alla pianificazione;
  • Poco tempo dedicato al Project Management;
  • Mancanza di un sistema per la gestione delle modifiche.

Cosa è la Projectmind Academy

Projectmind Academy è costituita e alimentata da un'ampia varietà di soluzioni per l'apprendimento. Ecco una sintesi delle proposte nel campo della FORMAZIONE e dell’ASSESSMENT

FORMAZIONE. Project Mind

Ecco in sintesi gli obiettivi:

  • Approfondire e sperimentare gli strumenti del Project Management per la gestione efficace dei progetti.
  • Conoscere ed individuare finalità, metodi e risorse
  • Potenziare le proprie competenze comunicative e relazionali
  • Conoscere e gestire gli obiettivi di progetto in funzione delle esigenze del cliente, dei vincoli aziendali e di contesto.
  • Conoscere ed utilizzare le metodologie di pianificazione delle attività, delle risorse e dei tempi e utilizzare strumenti di analisi dei costi, coordinamento e controllo.
  • Valutare il proprio stile (Project Mind).
  • Sperimentare i tools, le procedure e i documenti con riferimento alla gestione di progetti.

Approfondisci ProjectmindMind

FORMAZIONE. Projectmind Train the trainer. E’ un approccio utile allo sviluppo degli stili di pensiero nel project management nel quale si integrano le tecniche più efficaci di creatività per sviluppare clienti e soluzioni in modo innovativo.

Approfondisci Projectmind Train the trainer

ASSESSMENT CENTER. Projectmind Profile.  

Projectmind™ è un approccio utile allo sviluppo degli stili di pensiero nel project management nel quale si integrano le tecniche più efficaci di creatività per sviluppare clienti e soluzioni in modo innovativo. Attraverso il projectmind profiles, sarai in grado di comprendere le dominanze celebrali tue e quelle del tuo team e quelle dell'azienda.

Approfondisci Projectmind Profile


Al via la terza edizione del Master in Customer Operation & Relationship Management

Master operationQuesto weekend ha avuto inizio la terza edizione del Master in Customer Operation & Relationship Management della 24ORE Business School di cui Creattività srl/Risorse Call Center sono partner. Il contenuto del primo weekend: come disegnare una strategia di Customer Operation, con un focus su Service Model e Operating Model. Vi è stata poi una interessante testimonianza del gruppo Nexi. 

Per ulteriori informazioni sul Master: https://www.24orebs.com/gestione-dimpresa-export-e-internazionalizzazione/master-customer-relationship-management-e-experience-master-part-time-milano


Intervista della rubrica podcast “Tra le righe. Parole di management” sulla Digital Learning Trasformation…

Massimo Soriani Bellavista, co-founder di Creattività, Fattoresette srl e responsabile scientifico del Master in Management e Digital Learning della 24Ore Business School, è ospite di questa puntata della rubrica podcast “Tra le righe", un programma di Parole di management

Massimo co-autore del libro “Digital Learning Trasformation” di prossima uscita si pone come “traghettatore” sulle sponde della Trasformazione Digitale in azienda. A "Tra le righe" spiega che questa trasformazione, per essere efficace, ha bisogno dell’incontro tra la tecnologia (T) e le persone, processi e performance (P al cubo): una formula che funge da driver dell’intero volume in uscita agli inizi di ottobre 2021 libro. Molto importante anche - lo spiega bene l'autore - come, nello scenario attuale, possono essere attivabili i finanziamenti europei per il comparto e naturalmente anche le conseguenti opportunità per la formazione digitale.

Qui sotto trovate la puntata integrale:


ProjectMind™: perché più del 60% dei progetti fallisce

Più del 60% dei progetti fallisce e le cause sono da ricercare non nelle tecniche o negli strumenti bensì nel fattore "umano": sono le persone, la maggior parte delle volte involontariamente, che fanno andare male i progetti.

Sei creativo o analitico? Sei comunicatore o motivatore? 

Questo libro, grazie al potenziamento del pensiero laterale e di altri stili di pensiero, vi permetterà di migliorare le vostre abilità individuali e di gruppo per ridurre sensibilmente il rischio di fallimento dei progetti. Per chi ha già una certificazione di Project management, Pmi, IPMA, Agile, Scrum, questo libro avrà una funzione di forte potenziamento, di vero e proprio turbo per realizzare progetti creativi ed innovativi.  Mettere a fuoco e conoscere le brain dominance personali è fondamentale per lavorare su qualsiasi progetto. Infatti il libro introduce i 10 "stili di pensiero" utili a far eccellere il "project manager".

Un libro, un metodo: i risultati

La conoscenza e il miglioramento dei propri stili di pensiero permetterà di eccellere nelle varie fasi della gestione di un progetto. Il libro ha un'integrazione digitale e formativa, che consente di lavorare sul potenziamento dei vostri stili di pensiero per il successo professionale e personale nella gestione dei progetti.

Gli ambiti di riferimento

Gli ambiti più significativi con cui ha interagito il progetto ProjectMind™ sono: gli studi sulle brain dominance, l’evoluzione del pensiero laterale e le neuroscienze. Questo progetto, messo a punto da Massimo Soriani Bellavista e Roberto Pozza, è frutto dell’esperienza di 25 anni nel campo del Project Management integrato con tools evoluti.

ProjectMind™. Guarda le metodologie usate: https://bit.ly/3C9sRZ2

ProjectMind™. Connettiti con il sito: https://bit.ly/3CeP5ZT

ProjectMind™. Acquista il libro: https://bit.ly/3tKOA6B


Replay webinar "La rivoluzione digitale e l’innovazione dei processi di creazione della conoscenza"  

Il 14 luglio si è tenuto il webinar organizzato da ESTE e moderato da Chiara Lupi con la partecipazione di Massimo Soriani Bellavista e Fabio Gabbiani sull’impatto della rivoluzione digitale sulla funzione formazione.  

Se non siete riusciti a partecipare o volete rivedere l'incontro trovate la registrazione integrale del webinar qui sotto.


HR data-driven: l'importanza dei numeri nella formazione è PerFormazione!

WhatsApp Image 2021 07 17 at 19.30.49L’analisi dei dati è un’attività che tradizionalmente non viene associata alla funzione risorse umane. Tuttavia, negli ultimi anni le cose stanno cambiando molto velocemente e il digitale sta aprendo nuove possibilità per gli HR che possono e devono cogliere l’opportunità di operare scelte e sviluppare strategie sempre più data-driven.

L’importanza della valutazione dell’impatto della formazione sulle performance è uno dei concetti chiave dell’ultimo libro di Massimo Soriani Bellavista: "La PerFormazione". Un buon HR Manager, infatti, non deve solo sapere come progettare un buon piano di formazione e saper scegliere i giusti fornitori, ma deve anche essere in grado di “parlare la lingua del business”, riuscendo a rendere conto dell’impatto qualitativo e quantitativo della formazione erogata. La PerFormazione può essere concepita come un contributo aggiuntivo all’approccio della formazione classica, nonché il collante principale tra teoria e pratica della formazione orientata al miglioramento delle performance.  La PerFormazione lavora unendo il percorso formativo e il monitoraggio dei risultati e richiede quindi non solo un’attenzione al percorso, ma anche al processo interno, ai comportamenti attualmente messi in atto in azienda, al fine di comprendere, insieme al Committente e alla maggior parte degli attori coinvolti, quali risultati si vogliano ottenere e misurare e modificando il percorso on going sulla base dei risultati, in un continuo focus sulla performance e sull’apprendimento.

Questi concetti sono al centro dei Master di Human Resources della 24Ore Business School nel modulo sulla Formazione Aziendale, tenuto sempre da Soriani Bellavista: a tutti i partecipanti viene consegnata in omaggio una copia del libro, affinché possano approfondire il tema e continuare a formarsi, post-master, in una logica di long life learning; contemporaneamente, si sperimenta la costruzione e le logiche di una community, in questo caso, in LinkedIn.


La rivoluzione digitale e l’innovazione dei processi di creazione della conoscenza: incontro con M. Soriani Bellavista e F. Gabbiani

News Digital transformation Soriani Bellavista GabbianiLa rivoluzione digitale e l’innovazione dei processi di creazione della conoscenza sono stati al centro della conversazione tra Massimo Soriani Bellavista, co-fondatore di Creattività S.r.l. e Fattore Sette S.r.l. e Fabio Gabbiani, uno dei responsabili formazione più attenti all’innovazione in Italia, durante il webinar organizzato da ESTE.

La conversazione si è concentrata sull’impatto della rivoluzione digitale sulla funzione formazione.

Gabbiani e Soriani Bellavista concordano sull’importanza dell’aggiornamento e delle competenze dei collaboratori: siamo tutti “principianti permanenti” nell’epoca dell’informazione e dello sviluppo esponenziale delle tecnologie e il termine "lifelong learning" sintetizza ulteriormente il concetto. Proprio per questo, oggi più che mai, è fondamentale investire sulla formazione, mappando l’apprendimento a tutto tondo: non basta avere una libreria di contenuti o organizzare workshop sparsi senza co-progettazione, bisogna incentivare la responsabilità individuale e l’autoapprendimento, fornendo ai propri collaboratori strumenti che consentano di analizzare criticamente le nozioni e metterle in pratica.

Occorre poi avere chiaro lo scopo della formazione e creare dei processi che consentano di raggiungere gli obiettivi prefissati. Come dice Bill Gates “l’automazione applicata a un’operazione inefficiente ne aumenterà l’inefficienza”, per cui è fondamentale una visione strategica di medio-lungo periodo che si concretizzi in processi funzionanti e, per quanto possibile, automatizzati.

Infine, i relatori hanno sottolineato l’importanza delle performance, della misurabilità dei risultati dell’attività formativa. Come è accaduto negli ultimi anni nel marketing con l’avvento del digitale, anche la formazione aziendale non può più esimersi dai dati e dal dimostrare, anche coi numeri, il proprio impatto concreto sul business. La funzione HR è destinata a diventare sempre più strategica, anche grazie ai finanziamenti disponibili per la digitalizzazione e deve quindi essere in grado di comunicare il proprio valore alle altre funzioni, divenendo veramente business partner.

Tutto questo si può riassumere nella formula che è il cuore del prossimo libro di Massimo Soriani Bellavista: Tecnologia x Persone, Processi e Performance.

Questi, in breve, sono stati i temi trattati nel webinar. Sei interessato a questi argomenti e vorresti capire che opportunità ci sono per la tua azienda? Contattataci: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


"Alle origini della Digital Learning Transformation", intervista di "Parole di Management".

Crescita esponenziale delle tecnologie64Nella sintesi dell'intervista fatta a M. Soriani Bellavista da "Parole di Management", grazie alla 'penna' di Elisa Marasca*, parliamo di un cambiamento apparentemente indotto dall'emergenza ma in verità pronto al decollo da svariati anni: stiamo parlando del focus "People Digital Transformation" che grazie alla maturazione di una visione più composita, permetterà alla "Trasformazione Digitale" di essere compresa, metabolizzata e finalmente implementata, come il mercato italiano attende da anni. E in tutto questo la funzione Risorse Umane avrà un ruolo strategico nel sostenere le organizzazioni in questo processo. "Per esempio lo fa cercando di allineare la strategia di business con l’innovazione, la formazione e la gestione dei talenti" così scrive la Maraschi nell’intervista. "Per Soriani Bellavista" continua "la trasformazione digitale del business e la conseguente evoluzione del ruolo delle Risorse Umane hanno portato a quella che viene definita come "Digital Learning Transformation", che per essere efficace ha bisogno di un processo equilibrato attivabile grazie all'incontro tra la Tecnologia (T) e le Persone, Processi e Performance (P3)". Ecco la formula, dunque: TxP3, il cuore del libro in uscita in settembre e del webinar del 14 luglio dalle 12 alle 13 con Massimo Soriani Bellavista e Fabio Gabbiani.
Clicca qui per leggere l'articolo completo.
Nell'immagine “Di fronte ad una crescita esponenziale delle tecnologie le persone imparano linearmente, mentre le organizzazioni reagiscono più lentamente”.
*Elisa Marasca è giornalista laureata in Lettere Moderne a Pisa, post lauream presso la Scuola di Giornalismo della Luiss e laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.


I Master targati 2020/2021

I Master targati 2020 2021

Massimo Soriani Bellavista si occupa da 25 anni di formazione aziendale come Docente e come Responsabile Scientifico con la 24Ore Business School e con la scuola Universitaria Supsi di Lugano. 

Come formatore si è concentrato su 6 aree di interesse: Creatività e innovazione, Comunicazione, Self Learning, Marketing innovativo, Management della formazione, Digital Learning.

Nel biennio 2020/21 ha, in particolar modo, messo a fuoco due attività nell’ambito della formazione: il "Management della Formazione" e la "Digital Learning Transformation".

Per quanto riguarda il "Management della Formazione", è già presente sul mercato un suo libro sull'argomento e ricopre il ruolo di Responsabile Scientifico di un Master della 24Ore Business School su questa tematica.

Per quanto riguarda, invece, la "Digital Learning Transformation”, tema presente in agenda sin dal 2000, ha come controparte teorico-metodologico il Master in "Digital Learning" della 24Ore Business School, di cui Massimo è Responsabile Scientifico. 

Collabora con 24ORE Business School seguendo i master di Digital Learning, Management della formazione, Master in Customer Operation ed è direttore scientifico del Master in Digital Hr. Qui trovate gli aggiornamenti in tempo reale su tutti i Master in cui Massimo Soriani Bellavista è coinvolto come docente o progettista.


 Po (pensiero laterale)

“Po” è una parola che precede e segnala una provocazione. Una provocazione è un'idea che muove il pensiero in avanti verso un nuovo luogo da cui possono essere trovate nuove idee o soluzioni. Il termine “Po” è stato creato da Edward de Bono come parte di una tecnica di pensiero laterale per suggerire un movimento in avanti, cioè fare una dichiarazione e vedere dove porta. In Maori, la parola "Po" si riferisce all'originale stato caotico di assenza di forma, da cui è avvenuta l'evoluzione. Approfondisci qui: https://en.wikipedia.org/wiki/Po_(lateral_thinking)


Nel nome della Tras-Formazione Digitale: la preview di un libro

Digital transformationDigital learning transfrmation = T (tecnologia) x P3 (persone, processi e performance)’, questo è il cuore della prossima pubblicazione di Massimo Soriani Bellavista, co-founder e A.D. di Creattività, giunto al suo ottavo libro.

Nella prima parte del libro viene tratteggiato lo scenario del mondo del lavoro e l'impatto che la digital transformation esercita su di esso. Molti i focus, tra cui la riconfigurazione dei ruoli, la ridefinizione delle competenze necessarie per il lavoro del futuro e il ruolo cruciale svolto dalle risorse umane, strategico nell’aiutare l'azienda nella ‘People Digital Transformation’.

A seguire si approfondisce la duplice sfida che la formazione aziendale si trova ad affrontare, cioè: a) facilitare la Digital Transformation in azienda b) trasformarsi lei stessa digitalmente, declinando l’evoluzione della Teoria della Formazione con la rivoluzione digitale. All'interno del terzo capitolo il libro si occupa dei cambiamenti apportarti dalla trasformazione digitale ai processi della formazione, presentando nello specifico i contributi forniti dalle nuove tecnologie alla struttura formativa. Nei capitoli successivi viene analizzato il concetto di self learning e in che modalità l’HR può incentivare l’autosviluppo per rendersi artefici della propria crescita personale. Tutti i contenuti vengono completati e arricchiti da una raccolta di casi di successo.

Insieme ai framework concettuali come, per esempio 'Responsabili HR Sviluppo e Formazione: l’evoluzione del ruolo' e 'L’evoluzione storica dalla formazione a distanza (FAD)' all'interno del lavoro sono presenti numerose parole chiave che conducono ad una facile applicazione della teoria: "Community Manager", 'Digital Content Curator', 'Live Online Learning Facilitator’, 'La Resistenza Tecnologica’, ‘Gestione fornitori/vendors', ecc….


La "Digital Learning Transformation”: social interaction in LinkedIN

 La Digital Learning TransformationLa "Digital Learning Transformation", un tema in agenda sin dal 2000, ha come controparte teorico-metodologico, nei nostri giorni, il Master in "Digital Learning" della 24Ore Business School, di cui è Responsabile Scientifico Massimo Soriani Bellavista. Questo Master è arricchito dall’ interazione sulle bacheche di LinkedIN. Nell’immagine la social interaction dei frequentatori, una interazione che in questo caso verte nel creare e poi alimentare (arricchita da interviste) una #community sul ruolo delle HR focalizzato in particolar modo sull’amministrazione del personale.

 


Come è bello ricordare Edward De Bono...

Edward de Bono pensiero laterale Massimo Soriani Bellavista

Edward De Bono, "padre del pensiero laterale" è la prima persona a suggerire un modo alternativo di pensare da 2500 anni! Massimo Soriani Bellavista scrive: “Nella mia vita ho sempre cercato di imparare dai migliori. Se riuscirò a realizzare qualcosa di originale molto lo dovrò ai miei maestri ispiratori. Nella lista dei "Maestri" è presente in prima posizione sicuramente il Prof. Edward de Bono, recentemente scomparso, con il quale ho avuto la possibilità di collaborare per 25 anni: le cose che ho imparato dalle sue parole sono tantissime, ma forse ancora di più sono quelle che ho appreso senza spiegazione”. Edward, laureato in psicologia, medicina e filosofia ha insegnato, per lungo tempo, nelle università di Oxford, Cambridge e Harvard ed è autore di 62 libri, tradotti in 37 lingue. Conclude Massimo: “Edward è un'autorità riconosciuta per i suoi approfondimenti sul pensiero creativo e l'insegnamento diretto delle innumerevoli abilità del pensiero, senz’altro uno dei grandi pensatori del secolo: personalmente, sono molto felice di aver avuto l’onore di scrivere l’introduzione alla versione italiana del suo libro ‘Semplicità’ . Cosa posso aggiungere? Usando il ‘pensiero laterale’, direi: "Edward ci insegna senza insegnare”.